BUTTERFLY SOCIETÁ COOPERATIVA SOCIALE nasce nel novembre 2018 dall'esperienza pluriennale nell'ambito della gestione housing sociale per l'autonomia protetta e l'inclusione sociale delle donne vittime di violenza, delle sue fondatrici: Moira Ottelli e Roberta Leviani.
La Cooperativa si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale, ed in rapporto ad essi agisce: mutualità, solidarietà, democraticità, impegno, equilibrio delle responsabilità rispetto ai ruoli, spirito comunitario, legame con il territorio, equilibrato rapporto con lo Stato le istituzioni pubbliche. Essa coopera con altre imprese ed imprese sociali e organismi del terzo settore su scala nazionale e internazionale.
L'ambito prevalente di intervento è la diffusione della corretta cultura del rapporto tra i generi e si prefigge, pertanto, di sviluppare la cultura femminile volta al riconoscimento, al patrocinio e alla divulgazione dei diritti di genere e delle azioni di contrasto alla violenza in generale e nei confronti delle donne in particolare.
In questo ambito si prefigge, tra l'altro di sostenere, accogliere e orientare le donne vittime di maltrattamenti, violenze fisiche e psicologiche, violenza sessuali e altre forme di abuso da chiunque provengano.
Butterfly Societá Cooperativa Sociale fa parte della Rete Reama e del Progetto Una Nessuna Centomila .
La Cooperativa Butterfly fa parte della Rete antiviolenza di Brescia e il Centro Antiviolenza così come le Case Rifugio sono accreditati nell'Albo Regionale dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio della Regione Lombardia.
Nel biennio 2019-2020 il Centro Antiviolenza ha accolto la richiesta di presa in carico per un progetto di affrancamento dalla violenza di circa 140 donne con circa 200 minori a fronte di circa 250 contatti generici per richieste di ascolto o consulenza telefonica. Nelle Case Rifugio della Cooperativa sono state accolte, sempre nel biennio 40 donne con 65 minori, nei vari livelli di protezione, con una permanenza media sui 3 livelli di 3 mesi.
dell'ATS di Brescia finanziato nel 2021 dalla Regione Lombardia, attualmente in corso, e realizzato in rete con Ass. Terre Unite (gestore di 1 Casa rifugio nel territorio dell'ATS di Brescia e un CAV nel territorio dell'ATS Montagna), Associazione B.A.C.A. Internationale Italy ODV (promuove progetti di sostegno ai minori vittima di violenza e abusi), Magigioco – Centro per la crescita (promuove progetti di prevenzione al disagio infantile), Coop. Il Calabrone (promuove progetti per la presa in carico di adolescenti in situazione di difficoltà).
Il progetto intende realizzare azioni volte a definire, verificare e implementare un modello di presa in carico uniforme tra i servizi (pubblici e privati) al fine di orientare e sostenere la creazione di una rete permanente che, a livello territoriale, operi stabilmente a supporto delle donne minorenni vittime di violenza e di minori vittime di violenza assistita.
finanziato nel 2020 nell'ambito del bando "Ricucire i sogni" promossi dalla Fondazione "Impresa Sociale Con i bambini" .
Si tratta di un progetto triennale, che sarà avviato nel corso del 2021, realizzato in partnership con la Coop. Elefanti Volanti, con l'obiettivo di raccogliere dati più completi sul fenomeno della violenza subita o assistita dai minori, uniformando prassi e procedure di intervento condivise a vari livelli. Nei territori di Brescia, Bergamo, Cremona, Mantova si realizzeranno campagne di sensibilizzazione della popolazione e di prevenzione nelle scuole. Si formeranno operatori e si implementeranno a livello quantitativo, ma soprattutto qualitativo, le attività già in essere sul territorio.
finanziato nell'ambito dell'iniziativa di Regione Lombardia "Progettare la Parità in Lombardia 2019"in partnership con il Comune di Brescia, prorogato al 2021 ed in corso d'opera, con l'obiettivo di proporre nell'ambito degli Istituti Scolastici Professionali, azioni formative mirate per la promozione della cultura del rispetto, delle pari opportunità e la prevenzione della violenza di genere.
progetto didattico sperimentale per minori vittime di violenza assistita. Si tratta di un piano formativo sperimentale che inserisce nella tradizionale lezione di strumento musicale individuale tra bambinə e maestrə un terzo ospite: una pianta. Attraverso uno speciale sensore dotato di un sistema tecnologico raffinato si interfaccia a livello sonoro con la produzione musicale della lezione dialogando, attivando emozioni positive, stimolando vissuti e riflessioni personali, promuovendo una relazione che può essere coltivata anche in autonomia nelle case rifugio dove sono accolti i minori e nei momenti di esercitazione personale.
Dal 2012 Moira e Roberta partecipano alle opere di Patrizia Benedetta Fratus, perché come lei vedono nell'arte uno strumento per recuperare valore e consapevolezza in un percorso che, dopo la violenza, porti a un'autosufficienza economica e intellettuale.
"Perchè esiste la violenza sulle donne? Da dove viene l'idea di donna che ho di me? Domande fondamentali alle quali mancano risposte. L'arte ci si può presentare come una domanda che fa nascere in noi il bisogno di risposte. Un progetto d'arte, un'opera d'arte all'interno di una casa rifugio é questo. Una sperimentazione di sé, una scoperta di possibilità, la proposta di una visione altra del proprio valore e di ciò che possiamo costruire a partire da noi, adesso, con quello che abbiamo. In quesi anni, con la terra e con il filo come pretesto, ho seminato nuove storie. Questa é l'arte partecipata, l'arte collettiva e viva, uno strumento di consapevolezza ed emancipazione. L'opera siamo noi" (Patrizia Benedetta Fratus)
Tutte le info sui progetti di social art: patriziafratus.com
Incontri condotti da una psicologa del Cav Butterfly con una operatrice/responsabile del Cav. Argomenti trattati: